Il nuovo Opificio si trova in una zona resa depressa artificialmente rispetto alla quota al contorno; si sviluppa soprattutto in senso longitudinale (accentuato dalla profonda scanalatura sulle pareti) ed ha l'altezza massima coincidente con il filo dei vigneti.
L'intonaco della parte basamentale è del colore bruno della terra circostante mentre quello del corpo sommitale - che ospita uffici e laboratori illuminati da finestre a nastro e piccole bucature quadrate - è giallo chiaro.
Solo sul lato nord è evidente il forte aggetto della copertura del corpo più basso che protegge dalle intemperie i punti di carico e scarico delle merci. L'area di sedime dell'edificio, quella esterna per le lavorazioni ed il portico di testata sono pavimentate in pietra vesuviana antracite.
Dalla parte opposta il terreno, lasciato alla sua naturalità, segue il terrazzamento di un lungo muro in cemento armato e tufo che protegge la strada sterrata di collegamento tra l'opificio e la bottaia interrata.