Sono bianchi, sono precisi e sono longevi. Questo l’identikit dei vini campani raccolgono i riconoscimenti più prestigiosi in ambito nazionale e internazionale. La combinazione di più fattori (trend sociali, economici, climatici, ambientali) ha fatto sì che i viticoltori puntassero sopratutto sulla triade consolidata composta da Falanghina, Fiano e Greco, per conquistare il mercato dei winelovers. E infatti sono queste le varietà che anche quest’anno meritano il podio per le Guide tanto attese dai cultori di Bacco.
Partiamo dall’antesignana, la Guida Vini d’Italia di Gambero Rosso, giunta alla 36esima edizione, che nella lista delle eccellenze della regione ha inserito venti etichette. Sono solo tre i rossi presenti tra quelli che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, ovvero i Tre bicchieri. Sono il Montevetrano, un grande classico che con la 2020 trova un’ottima interpretazione, l’Aglianico del Taburno ‘18 di Fontanavecchiae, il Taurasi ‘18 di Feudi di San Gregorio, il solo ad essere premiato per questa denominazione che, secondo gli esperti della Guida, «continua a soffrire a livello di definizione stilistica, con alcune batterie che, purtroppo, rappresentano alcuni tra i più complicati assaggi in regione per via di estrazioni ancora poco calibrate, sensazioni tostate eccessive e rigide».
Lusinghiero, invece, il giudizio sui bianchi, per i quali la 2021, nel complesso, è stata definita un’annata favorevole,
soprattutto per il Fiano d’Avellino che riceve ben sei riconoscimenti, la Falanghina sannita che ne porta a casa tre, e il Greco che ne conquista due.
Questi i bianchi campani “stellati”,iniziando dalle bottiglie che si sono aggiudicate per la prima volta i Tre bicchieri: la Falanghina 2020 Campi Flegrei di Contrada Salandra, il Vesuvio Bianco Contradae 61 37 2020 di CasaSe-taro e la Falanghina del Sannio Lazzarella 2021 di Vigne Sannite. A seguire Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2021 - Marisa Cuomo; Falanghina del Sannio Janare Anima Lavica 2021 - La Guardiense - Janare; Falanghina del Sannio Svelato 2021 - Terre Stregate; Fianodi Avellino 2021 - Tenuta Scuotto; Fiano di Avellino Alessandra Ris. 2013- Di Meo; Fiano di Avellino Bacio delle Tortore 2021 - Passo delle Tortore; Fiano di Avellino Pietramara 2021 - I Favati; Fiano di Avellino Tognano Ris. 2019 - Rocca del Principe; Fiano di Avellino Ventidue 2020 - Villa Raiano; Greco 2020 – Pietracupa; Greco di Tufo Aletheia 2021 – Donnachiara; Morrone Pallagrello Bianco 2020 – Alois; Pian di Stio 2021 - SanSalvatore 1988 e Zagreo 2020 - I Cacciagalli.
Ci sono poi le cantine che, oltre a produrre vini buoni per il palato, fanno attenzione anche all’ambiente: a premiarli è Slow food, l’associazione che promuove l’alimentazione consapevole e la salvaguardia di biodiversità e tradizioni. Nell’edizione2023 della GuidaSlow wine, i critici Slow hanno assegnatole loro Chiocciole, ovvero il massimo punteggio, a dodici viti - coltori campani. Dalla precedente lista di eccellenze ne ritroviamo tre, ovvero Contrada Salandra, Fontanavecchia e I Cacciagalli, che quindi quest’anno fanno l’enplein di premi. Gli altri nove sono: Agnanun- Raffaele Moccia; Cantine dell’Angelo; Cantine Matrone; Ciro Picariello; Giovanni Iannucci; Luigi Maffini; Luigi Tecce; Rocca del Principe e Tenuta San Francesco.
Infine, si fanno sempre più strada le cantine che producono vini derivanti solo da agricoltura biologica. A “coronarle" è GuidaBio, il format ideato e diretto da Antonio Stanzione, la cui quarta edizione è stata presentata a Salerno, il cui massimo riconoscimento è la Foglia d’oro. A riceverla, tra gli altri: Azienda Agricola Case D’Alto - Eclissi Rosso 2019; Boccella Rosa - Taurasi 2016; Cantina Di Solopaca – Armunìa Aglianico 2019; Cantina Polito - Saracè 2021.
Laura Cocozza