La guida Slow Wine 2025 recensisce Cantine Alois, riconoscendo il lavoro dell'azienda a oltre trent'anni dall'avvio della sua attività vitivinicola, i cui vini sono oggi presenti nei ristoranti di tutto il mondo. Un segno di questo successo è visibile nei menu internazionali affissi lungo le scale che portano in bottaia. In azienda spicca la pedoteca di suoli, una collezione di terreni provenienti da varie parti del mondo e dell’alta Campania, espressione di una delle passioni di Massimo Alois, che guida l'azienda con la moglie Talita De Rosa.
Le vigne si trovano ai piedi del monte Friento, con il vigneto Morrone della Monica, situato a 350 metri di altitudine e caratterizzato da un suolo argilloso-calcareo. Qui vengono coltivati pallagrello bianco e nero, con l'obiettivo agronomico di preservare equilibrio e copertura del grappolo, evitare accumulo eccessivo di zuccheri e polifenoli e ridurre la dispersione idrica con lavorazioni superficiali del terreno tra giugno e luglio. Per arricchire ulteriormente la caratterizzazione dei vini, l'azienda ha intrapreso con i consulenti Giovanni Piccirillo e Alessandro Fiorillo una mappatura dei vigneti.
La guida evidenzia i cru Murella 2021, Trebulanum 2021, Morrone 2022 e il Cunto 2020 tra i vini di punta. Particolare menzione viene fatta per il Caiatì 2015, un Pallagrello Bianco in ottima forma, a quasi nove anni dalla vendemmia. Il vino presenta un colore dorato con riflessi verdolini, segno distintivo della varietà, caratterizzata da grappoli minuti e acini sferici con un puntino nero.