Cantine Alois il Cantine Alois il cru Morrone scatto nel futuro

Cantine Alois il cru Morrone scatto nel futuro

Massimo avrà osservato l'albero genealogico della sua famiglia. Una grande storia che corre nei secoli dal 1540 con Ettore Alois, attraversa l'epoca borbonica con i lussi della seta di San Leucio, i piaceri dei tramonti in vigna, fino a intuizioni e imprese di Michele nel suo autunno dorato di patriarca ai confini del Duemila. Massimo ha capito che in nome del padre toccava a lui e ai fratelli dare un altro scatto nel futuro. Scommette su un altro miglio, elevando qualità tra viti e cantina. La generosità dei vigneti promette ancora molta. La parola chiave è: l'Antiappennino. Quella fascia di rilievi staccati dalla grande catena tra Medio Volturno e Mar Tirreno. Sono le terre di Campania Felix.
come Campi Flegrei e area vesuviana anche i Monti Tifatini e Trebulani mostrano le eccellenze di oggi e domani.
La svolta coincide con il nuovo indirizzo enologico affidato a Giovanni e Alessandro Piccirillo, scuola Luigi Moio. Giovanni ha girato da Bordeaux all'Australia per studiare l'Antiappennino, il vigneto è 360 metri, metà del
Monte Friento, 770. Terra vulcanica e calcarea quanto può ancora dare? Tanto, ecco il Pallagrello Bianco 2018, solo 3600 bottiglie, 8 mesi in legno e 24 in vetro. La bandiera tra i cru, entra nell'aristocrazia nei vini italiani con i Pallagrello rosso e nero, Murella e Trebulanum. Giallo paglierino, 13 gradi, fresco e molto minerale, fondo agrumato con sentori floreali ma anche frutta da Pera Williams ad Annurca, camomilla e tagli erbacei. La vendemmia 2018 non si distacca dalla 2020, longevità e meditazione. Ideale per sushi e crostacei.

Antonio Corbo