Il pallagrello è un vitigno autoctono casertano, più antico e conosciuto del Casavecchia, la cui provenienza risale presumibilmente all'antica Grecia.
La denominazione pallagrello deriva dal dialettale 'u pallarell, ovvero piccola palla, riferito all'acino minuto e rotondo.
Fu un vino molto apprezzato da Ferdinando IV di Borbone che gli riservò un posto nella sua Vigna del Ventaglio, preferendolo ai vini del Vesuvio: divenne il vino del Re.
Il grappolo del pallagrello si contraddistingue soprattutto per la forma più corta.
È un vitigno vigoroso, ha acini piccoli di elevato livello zuccherino ed una acidità totale contenuta.
Ha una resa per ettaro di circa 70/80 quintali.
Originario delle colline caiatine, se ne hanno numerose risultanze storiche, riconducibili secondo alcuni addirittura alla Pilleolata romana. Famosissimo sino a tutto l'Ottocento, se ne traeva uno dei vini favoriti dai Borbone.
Questi, che lo tenevano in gran conto, lo offrivano come regalo di pregio ai propri ospiti e lo includevano, con il nome di "Piedimonte rosso", tra i vini presenti nei menu e nelle carte dei vini per le grandi occasioni, accanto ai più titolati vini francesi.